Non solo in Grecia....
L’uovo, già prima del Cristianesimo, aveva una complessa
simbologia cosmogonica, originata dal fatto che apparentemente senza vita la nasconde in sé.
Rappresentava così l’unione dei quattro elementi, il cielo e la terra insieme, la ciclicità della vita, e così via; e in alcuni popoli veniva perfino seppellito insieme ai morti.
Rappresentava così l’unione dei quattro elementi, il cielo e la terra insieme, la ciclicità della vita, e così via; e in alcuni popoli veniva perfino seppellito insieme ai morti.
Col Cristianesimo l'uovo diviene simbolo della
Risurrezione di Cristo.
Il Giovedì Santo che è la commemorazione dell’Ultima Cena è uso nei Paesi
di fede ortodossa dipingere le uova sode di rosso - colore della Passione - e spesso
decorarle, a volte, con immagine adesive o comunque disegni, di solito, di tema religioso.
La domenica di Pasqua, abitualmente dopo il pranzo, avviene
il cosiddetto “τσούγκρισμα” (tsougrisma, il “tintinnare”, lo “scontarsi”), una sorta di divertente sfida
dove ogni ospite sceglie un uovo dal cestino posto al centro del tavolo e
comincia con delicatezza a “urtarlo” con l’uovo scelto dagli altri: l’ospite con
l’uovo più integro o con meno ammaccature sarà il più fortunato.
Invece,
l’augurio di speranza che ci si scambia a Pasqua proviene da un tropario ispirato, ad esempio,
a Matteo
27:63-64 («“Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore disse mentre era vivo: Dopo tre giorni risorgerò./ Ordina dunque che sia vigilato il sepolcro fino al terzo giorno, perché
non vengano i suoi discepoli, lo rubino e poi dicano al popolo: È
risuscitato dai morti. Così quest'ultima impostura sarebbe peggiore
della prima!"»), Matteo
28:6–7 («“Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite a vedere il luogo dove era deposto. / Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risuscitato dai morti, e ora
vi precede in Galilea; là lo vedrete. Ecco, io ve l'ho detto”»), Luca
24:5-6 («Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi
dissero loro: “Perché cercate tra i morti colui che è vivo? / Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea”») o Luca
24:34 («i quali dicevano: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”»).
È, infatti, uso dire alla persona cara cui ci rivolgiamo Χριστός Ανέστη! (Christòs Anesti, “Cristo è risorto!”) mentre l’altro risponderà Αληθώς Ανέστη! (Alithòs Anesti!, “Veramente
è risorto!”).
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